Il panorama energetico si arricchisce di nuovi requisiti e procedure volte a sostenere le famiglie attraverso il Reddito Energetico 2023. Questo contributo economico, mirato a favorire la transizione verso fonti rinnovabili, offre un supporto concreto alle famiglie con un Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) inferiore a una soglia prestabilita.

Il Decreto firmato dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, istituisce il Fondo Nazionale per il Reddito Energetico, con una dotazione di 200 milioni di euro. L’obiettivo principale è quello di aiutare i nuclei familiari meno abbienti a fronteggiare l’aumento dei costi dell’energia elettrica, promuovendo contemporaneamente l’adozione di energie rinnovabili.

Chi ha diritto ai nuovi Requisiti e Procedure?

Il Reddito Energetico è destinato ai seguenti beneficiari:

  • Nuclei Familiari con ISEE Inferiore a 15.000 euro: Questa categoria comprende famiglie con un reddito economico modesto.
  • Famiglie Numerose con ISEE fino a 30.000 euro: Nel caso in cui vi siano 4 o più figli a carico, le famiglie con un ISEE fino a 30.000 euro possono beneficiare del Reddito Energetico.

Gli impianti fotovoltaici, per essere ammissibili, devono essere installati nelle unità residenziali con una potenza nominale compresa tra 2 e 6 kilowatt. Inoltre, l’impianto deve essere realizzato su aree di proprietà del richiedente, titolare di un diritto reale sulle stesse.

Il Ministro Pichetto sottolinea l’importanza di questo provvedimento, affermando sui requisiti e procedure: “Con questo provvedimento perseguiamo un doppio fine: quello sociale di sostegno alle fasce più indigenti e, allo stesso tempo, quello ambientale, perché promuoviamo l’utilizzo di energia rinnovabile. È una nuova risposta del Governo per concretizzare una reale ed equa sicurezza energetica.”

Come richiedere il Reddito Energetico?

Il Fondo Reddito Energetico, gestito dal Gestore Servizi Energetici (GSE), coprirà il periodo tra il 2024 e il 2025. Le risorse, pari all’80% dei 200 milioni di euro previsti, saranno principalmente destinate alle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.

È possibile aumentare il Fondo attraverso contributi volontari provenienti da Regioni, Province, organizzazioni pubbliche e realtà no-profit. Tuttavia, le modalità di erogazione del Reddito Energetico non sono ancora state definite, in attesa dell’approvazione da parte della Corte dei conti. Pertanto, i beneficiari potranno effettivamente presentare le richieste a partire dal 2024.

In conclusione, il Reddito Energetico rappresenta una significativa iniziativa governativa per supportare le famiglie con minori risorse economiche, promuovendo allo stesso tempo l’adozione di fonti energetiche sostenibili e contribuendo alla costruzione di un futuro più equo e sostenibile per tutti.